Il signore dai capelli bianchi torreggiava sullo scoglio, circondato dall'acqua salata che gli faceva bruciare le ferite. Le onde stavano crescendo d'altezza ogni secondo che passava, ma il vecchio signore era troppo concentrato a fissare il cielo per accorgersi dell'imminente tempesta.

L'acqua gli arrivava alle caviglie.

Al signore dai capelli bianchi piaceva guardare il cielo. Lo distraeva dal dolore dell'acqua salata sulle ferite, che bruciavano sempre più. Ma lo distraeva anche dalle responsabilità, che bruciavano sempre più.

L'acqua gli arrivava ai polpacci.

La corrente era aumentata, come il suo interesse nei confronti del cielo sopra la sua testa. Le ferite bruciavano, le onde scaraventavano la loro frustazione sul signore dai capelli bianchi, e il cielo non era mai stato così bello. 

L'acqua gli arrivava al collo.

Il signore dai capelli bianchi non era spaventato dalla tempesta. Non sapeva nuotare e un uomo razionale non avrebbe esitato al panico, ma lui si consolava osservando il cielo: non sapeva nuotare, ma sapeva volare.

Le ferite non bruciavano più.